Quali finanziamenti per nuove attività imprenditoriali nel 2022?

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Avviare e sviluppare una nuova attività è una sfida stimolante per qualsiasi imprenditore ma che comporta uno sforzo economico iniziale importante.

In particolar modo se l’impresa è avviata da un giovane, o da un gruppo di giovani, è necessario reperire risorse esterne per sostenere le spese iniziali e non sempre è possibile ottenerle, perlomeno in parte, con finanziamenti ordinari.

Un aiuto concreto è rappresentato dalla finanza agevolata che mette a disposizione finanziamenti a tasso agevolato e contributi a fondo perduto per sostenere l’avvio di impresa, specie se da parte di giovani e donne.

1) Incentivi per una nuova attività imprenditoriale

A livello nazionale, questa tipologia di incentivi è gestita da Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia.

Gestisce tutti gli incentivi nazionali che favoriscono la nascita di nuove imprese e le startup innovative.

Finanzia i progetti grandi e piccoli, rivolgendosi agli imprenditori con concreti piani di sviluppo, soprattutto nei settori innovativi e ad alto valore aggiunto.

Inoltre, dà impulso alla crescita economica del Paese, punta sui settori strategici per lo sviluppo e l’occupazione, è impegnata nel rilancio delle aree di crisi e opera soprattutto nel Mezzogiorno.

Offre servizi alla Pubblica Amministrazione per accelerare la spesa dei fondi comunitari e nazionali e per la valorizzazione dei beni culturali.

2)Agevolazioni per il Sud Italia

2.1) Resto al Sud:

Resto al Sud è un’agevolazione gestita da Invitalia sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali:

  • in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia
  • nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria)
  • nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord

L’incentivo è destinato a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 55 anni.

Sono finanziabili le iniziative:

  • attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone
  • turismo
  • commercio
  • attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria)

Sono escluse le attività agricole.

Resto al Sud copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, finanziamento che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.

Sono finanziabili:

  • attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone
  • turismo
  • commercio
  • attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria)

Sono escluse le attività agricole.

Resto al Sud copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.

Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è pari a 60.000 euro.

A supporto del fabbisogno di circolante, è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto:

  • 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale
  • fino a un massimo di 40.000 euro per le società

Il contributo viene erogato al completamento del programma di spesa, contestualmente al saldo dei contributi concessi.

2.2) CULTURA CREA 2.0

Cultura Crea 2.0 è l’incentivo che sostiene la nascita e la crescita di imprese e iniziative no profit nel settore dell’industria culturale, creativa e turistica, che puntano a valorizzare le risorse culturali nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Sono agevolabili iniziative di:

  • Startup – Per la nascita di nuove imprese di micro, piccola e media dimensione della filiera culturale, creativa e dell’intermediazione turistica
  • Imprese consolidate – Per la crescita e l’integrazione delle micro, piccole e medie imprese della filiera culturale, creativa, dello spettacolo e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici
  • Imprese sociali – Per sostenere i soggetti del terzo settore nelle attività collegate alla gestione di beni, servizi e attività culturali, favorendo forme di integrazione
  • Reti di impresa – Per sostenere formule di collaborazione e partenariato che favoriscano l’aggregazione tra imprese, anche di settori diversi, finalizzata a creare ecosistemi produttivi collaborativi

L’agevolazione prevede un Finanziamento agevolato a tasso zero e contributo a fondo perduto sulle spese ammesse, con una premialità aggiuntiva per giovani, donne e imprese con rating di legalità. Gli incentivi, concessi nell’ambito del regolamento de minimis, possono coprire fino all’80% delle spese totali, elevabili al 90% in caso di premialità. È prevista anche un’attività di tutoring per tutte le imprese che ne facciano richiesta, fino a un valore massimo di 10.000 euro.

3) Quali finanziamenti dedicati a tutto il territorio nazionale

3.1)SMART&START

Smart&Start Italia finanzia le startup innovative costituite da non più di 60 mesi e iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese.

Chi può chiedere un finanziamento:

  • startup innovative di piccola dimensione, costituite da non più di 60 mesi
  • team di persone fisiche che vogliono costituire una startup innovativa in Italia, anche se residenti all’estero, o cittadini stranieri in possesso dello “startup Visa”
  • imprese straniere che si impegnano a istituire almeno una sede sul territorio italiano

Smart&Start Italia finanzia piani di impresa con spese comprese tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro, per acquistare beni di investimento, servizi, spese del personale e costi di funzionamento aziendale.

Il progetto imprenditoriale deve possedere almeno una delle seguenti caratteristiche:

  • avere un significativo contenuto tecnologico e innovativo
  • essere orientato allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things
  • essere finalizzato alla valorizzazione economica dei risultati della ricerca pubblica e privata

Smart&Start Italia offre un finanziamento a tasso zero, senza alcuna garanzia, a copertura dell’80% delle spese ammissibili.

Questa percentuale può salire al 90% se la startup è costituita interamente da donne e/o da giovani sotto i 36 anni, oppure se tra i soci è presente un esperto col titolo di dottore di ricerca italiano (o equivalente) che lavora all’estero e vuole rientrare in Italia.

Le startup con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia possono godere di un contributo a fondo perduto pari al 30% del mutuo e restituire così solo il 70% del finanziamento ricevuto.

Il “Decreto Rilancio” del 20 maggio 2020 estende il contributo a fondo perduto (il 30% del finanziamento concesso) anche alle startup innovative localizzate nel Cratere sismico del Centro Italia.

3.2) ON – NUOVE IMPRESE A TASSO ZERO

ON – Oltre Nuove imprese a tasso zero si rivolge alle micro e piccole imprese composte in prevalenza da giovani tra i 18 e i 35 anni o da donne di tutte le età, su tutto il territorio nazionale.

Sono ammissibili le imprese che abbiano una compagine sociale composta per almeno il 51% da giovani under 35 e da donne di tutte le età. La maggioranza si riferisce sia al numero di componenti donne e/giovani presenti nella compagine sociale sia alle quote di capitale detenute. Ad esempio, una società composta solo da un uomo over 35 e una donna/uomo under 35 non saranno ammessi al finanziamento, è richiesta una terza persona che abbia i requisiti.

Accedono al finanziamento le imprese costituite entro i 5 anni precedenti con regole e modalità differenti a seconda che si tratti imprese costituite da non più di 3 anni o da imprese costituite da almeno 3 anni e da non più di 5.

Anche le persone fisiche possono presentare domanda di finanziamento, con l’impegno di costituire la società dopo l’eventuale ammissione alle agevolazioni

Le imprese possono richiedere il finanziamento per realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasformare le attività esistenti. La copertura delle spese ammissibili può arrivare al 90% da rimborsare in 10 anni.

Non sono richieste garanzie in caso di finanziamenti inferiori a 250 mila euro; è prevista invece la garanzia sotto forma di privilegio speciale per i finanziamenti superiori a 250 mila euro

È sempre richiesta l’ipoteca per i progetti di investimento che prevedono l’acquisto di un immobile.

I piani di impresa devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e devono essere conclusi entro 24 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento.

Sono previste due linee di finanziamento con programmi di spesa e regime di aiuti diversi, a seconda che le imprese siano costituite da non più di 3 anni oppure da almeno 3 e non più di 5 anni.

Le imprese costituite da non più di 3 anni possono presentare progetti di investimento fino a 1,5 milioni di euro per realizzare nuove iniziative o sviluppare attività esistenti nei settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo.

La copertura delle spese ammissibili può arrivare al 90% da rimborsare in 10 anni.

Le imprese possono accedere a un mix di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto che non può superare il limite del 20% della spesa ammissibile.

Le imprese possono richiedere anche un contributo per la copertura delle esigenze di capitale circolante collegate alle spese per materie prime e servizi necessari allo svolgimento dell’attività d’impresa. Il contributo può arrivare fino al 20% delle spese di investimento.

Alcuni esempi di spese del piano d’impresa

  • Opere murarie e assimilate (30% investimento ammissibile)
  • Macchinari, impianti e attrezzature
  • Programmi informatici e servizi per l’ICT
  • Brevetti, licenze e marchi
  • Consulenze specialistiche (5% investimento ammissibile)
  • Spese connesse alla stipula del contratto di finanziamento
  • Spese per la costituzione della società

Le imprese costituite da almeno 3 anni e da non più di 5 possono presentare progetti che prevedono spese per investimento fino a 3 milioni di euro per realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasformare attività esistenti, nei settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo.

Le agevolazioni consistono nel mix di tasso zero e fondo perduto, che non può superare il limite del 15% della spesa ammissibile.

Alcuni esempi di spese del piano d’impresa comprendono:

  • Acquisto di immobili solo nel settore turistico (40% investimento ammissibile)
  • Opere murarie e assimilate (30% investimento ammissibile)
  • Macchinari, impianti e attrezzature
  • Programmi informatici
  • Brevetti, licenze e marchi.

ATTENZIONE: la misura attualmente risulta chiusa ma sarà rifinanziata per gli anni 2022 – 2023 – 2024

3.3) SELFIEmployment

Il Nuovo SELFIEmployment, operativo dal 22 febbraio 2021, finanzia con prestiti a tasso zero fino a 50.000 euro l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali, promosse da NEET, donne inattive e disoccupati di lungo periodo, su tutto il territorio nazionale. L’incentivo è gestito da Invitalia nell’ambito del Programma Garanzia Giovani, sotto la supervisione dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL).

L’incentivo è rivolto ai NEET, donne inattive e disoccupati di lunga durata con una forte attitudine al lavoro autonomo e all’imprenditorialità e che hanno voglia di mettersi in gioco.

Per poter accedere al finanziamento bisogna essere residenti nel territorio nazionale e appartenere a una delle seguenti categorie:

  • NEET (Not in Education, Employment or Training), vale a dire persone maggiorenni che al momento della presentazione della domanda:

o          si sono iscritti al programma Garanzia Giovani entro il 29esimo anno di età

o          non sono impegnati in altre attività lavorative e in percorsi di studio o di formazione professionale

  • donne inattive, vale a dire donne maggiorenni che al momento della presentazione della domanda non risultano essere occupate in altre attività lavorative
  • disoccupati di lunga durata, vale a dire persone maggiorenni che al momento della presentazione della domanda:

o          non risultano essere occupati in altre attività lavorative

o          hanno presentato da almeno 12 mesi una dichiarazione di disponibilità al lavoro (DID)

N.B. Le donne inattive e i disoccupati di lunga durata non necessitano di essere iscritti a Garanzia Giovani.

Possono chiedere i finanziamenti:

  • imprese individuali; società di persone; società cooperative/cooperative sociali, composte al massimo da 9 soci:

o          costituite da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda, purché inattive

o          non ancora costituite, a condizione che vengano costituite entro 90 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni

  • associazioni professionali e società tra professionisti costituite da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda, purché inattive

Possono essere finanziate attività di:

  • turismo (alloggio, ristorazione, servizi) e servizi culturali e ricreativi
  • servizi alla persona
  • servizi per l’ambiente
  • servizi ICT (servizi multimediali, informazione e comunicazione)
  • risparmio energetico ed energie rinnovabili
  • servizi alle imprese
  • manifatturiere e artigiane
  • commercio al dettaglio e all’ingrosso
  • trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, ad eccezione dei casi di cui all’articolo 1.1, lett. c), punti i) e ii) del Reg. UE n. 1407/2013;

Possono essere ammesse le seguenti spese:

  • strumenti, attrezzature e macchinari
  • hardware e software
  • opere murarie (entro il limite del 10% del totale delle spese in investimento ammesse)
  • spese di gestione quali: locazione di beni immobili e canoni di leasing; utenze; servizi informatici, di comunicazione e di promozione; premi assicurativi; materie prime, materiale di consumo, semilavorati e prodotti finiti; salari e stipendi

Per consultare le schede dettagliate dei bandi di Invitalia per l’avvio di nuove attività, clicca sul link:

https://www.contributieuropa.com/v3/store/veditutti.asp?ida=0&term=invitalia&operativity=apeopen&costs=2  

Cos’è il PNRR e quali sono i finanziamenti previsti?

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Cos’è il PNRR?

Il PNRR (Piano di nazionale di Ripresa e Resilienza) è il complesso di misure con cui il Governo intende attuare in Italia il programma europeo “Next Generation Eu”. Le risorse che “Next Generation EU” attribuisce al PNRR italiano sono pari a 191,5 miliardi di euro finalizzati a  sanare i danni immediati economici e sociali che la pandemia Covid-19 ha causato ai Paesi membri e, allo stesso tempo, pensa al post Covid rilanciando sulle sfide future, a partire dalle transizioni ecologica e digitale.

L’Italia integra il PNRR con il Piano nazionale per gli investimenti complementari, con risorse aggiuntive pari a 30,6 miliardi,

Con il PNRR, il Governo italiano mira a risolvere e sbrogliare i diversi nodi strutturali che hanno rallentato lo sviluppo economico e sociale nazionale negli ultimi 20 anni.

Quali sono gli obiettivi del piano PNRR?

L’architettura, le riforme e i progetti del Piano si sviluppano intorno a tre assi strategici, condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione; transizione ecologica; inclusione sociale. Il PNRR è articolato in sei missioni.

Si tratta di aree tematiche di intervento in linea con i pilastri di Next Generation Ue:

  • Digitalizzazione, competitività, cultura e turismo;
  • Rivoluzione verde e transizione ecologica;
  • Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  • Istruzione e ricerca;
  • Inclusione e coesione

Ogni missione è a sua volta strutturata in Componenti, ossia aree di intervento specifico.

Le Componenti sono complessivamente 16. Vengono inoltre indicate delle priorità trasversali, ovvero principi che guidano progetti e investimenti in tutte le aree: si va dall’attenzione ai giovani, della parità di genere e della riduzione del divario di cittadinanza. Il 40% delle risorse sono investite nel Mezzogiorno.

Quali sono gli interventi previsti dal PNRR?

Il Piano include complessivamente 151 investimenti e 63 riforme.

Le riforme strutturali previste sono identificabili in tre tipologie: riforme orizzontali, trasversali al sistema economico e sociale del Paese (ad esempio Pubblica amministrazione e Giustizia), riforme abilitanti, funzionali a garantire la piena attuazione del Piano (ad esempio Norme sulla semplificazione degli Appalti pubblici e Legge sulla concorrenza), settoriali, ossia definite all’interno delle diverse missioni (ad esempio Lavoro, Trasporti, Ambiente ed energia).

Sono disposti 5,2 miliardi di euro per il comparto agricolo a sostegno dell’innovazione tecnologica.

Sono previsti fondi per le startup e le venture capital attive nella transizione ecologica, oltre a 1,49 miliardi di euro per le tecnologie spaziali e digitali. Ingenti fondi verranno stanziati per rinnovare ambienti come scuole, cinema e teatri al fine di risolvere le inefficienze e trasformarli in veri e propri smart building.

Quali sono i tempi previsti per il finanziamento?

Tutti gli interventi previsti dovranno essere realizzati entro cinque anni (2021-2026).

Quali sono i benefici attesi dal PNRR

Come scrive il Presidente del Consiglio Mario Draghi nella premessa al Piano, il Governo scommette su “un impatto significativo sulle principali variabili macroeconomiche.

Nel 2026, l’anno di conclusione del Piano, il prodotto interno lordo si stima sarà 3,6 punti percentuali più alto rispetto all’andamento tendenziale. Nell’ultimo triennio dell’orizzonte temporale (2024-2026), l’occupazione sarà più alta di 3,2 punti percentuali.

Gli investimenti previsti nel Piano si stima porteranno inoltre a miglioramenti marcati riscontrabili dagli indicatori che misurano i divari regionali, l’occupazione femminile e l’occupazione giovanile. Il programma di riforme potrà ulteriormente accrescere questi impatti”.

Noi di Contributi Europa vogliamo aiutare le imprese e gli Enti a rimanere sempre aggiornati in merito a tutte le opportunità agevolative finanziate con i Fondi PNRR. Tramite questo link potrai consultare tutte le opportunità attualmente attive:

https://www.contributieuropa.com/v3/store/veditutti.asp?ida=0&term=pnrr

Fondo a sostegno dell’impresa femminile 2022: Come richiedere finanziamenti

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Il 30 settembre 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale che disciplina le modalità di intervento del Fondo a sostegno dell’impresa femminile che si pone l’obiettivo di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.

Cos’è il Fondo per l’Imprenditoria Femminile per il 2022?

Il Fondo Impresa femminile è istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro.

Il progetto è inserito tra le linee di intervento del Ministero dello sviluppo economico nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede complessivamente 400 milioni a sostegno dell’imprenditoria femminile.

Come richiedere le agevolazioni per l’imprenditoria femminile per il 2022?

Le agevolazioni saranno concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Le domande di agevolazione dovranno essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione in un’apposita sezione del sito di Invitalia.

L’apertura dei termini e le modalità concrete di presentazione delle domande di agevolazione devono essere ancora definite dal Mise con successivo provvedimento, con il quale saranno fornite anche le necessarie specificazioni per la corretta attuazione degli interventi ammessi.

Quali incentivi per le imprese femminili per il 2022?

Gli interventi del Fondo impresa femminile sono articolati nelle seguenti linee di azione:

  1. incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili; 
  2. incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili; 
  3. azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile. 

Se vuoi approfondire il bando per l’imprenditoria femminile 2022, consulta la scheda di sintesi sul nostro Portale:  

https://www.contributieuropa.com/v3/store/dettagliobando.asp?id=12057&affid=0   

Fondo per l’imprenditoria femminile – Chi può beneficiarne?

Il Fondo in questione è volto a sostenere imprese femminili (intese come imprese a prevalente partecipazione femminile e lavoratrici autonome) di qualsiasi dimensione, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, già costituite o di nuova costituzione, attraverso la concessione di agevolazioni nell’ambito di una delle due seguenti linee di azione:

  • incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili;
  • incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.

In particolare, possono beneficiare degli “incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili” di cui alla precedente lettera a), le imprese femminili costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Possono presentare domanda, inoltre, le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile.

Possono beneficiare degli “incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili” di cui alla precedente lettera b), le imprese femminili costituite da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione

Il Fondo sostiene, inoltre, azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile, attuate dal Soggetto gestore, sulla base di un piano di attività condiviso con il Ministero, attraverso iniziative per la promozione del valore dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, per la diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne, di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale e attraverso azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa e promuovere i programmi finanziati dal Fondo stesso.

Agevolazioni per imprese femminili – Cosa finanzia il bando?

Le agevolazioni sono concesse a fronte di programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile ovvero per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, nei seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
  • commercio e turismo.

Le iniziative devono, inoltre:

  • essere realizzate entro ventiquattro mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni;
  • prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro al netto d’IVA per i programmi di investimento che prevedono la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, ovvero non superiori a 400.000 euro al netto d’IVA per i programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili.

Agevolazioni per l’imprenditoria femminile – Come vengono concesse

Le agevolazioni sono concesse ai sensi e nei limiti dell’articolo 22 (“Aiuti alle imprese in fase di avviamento”) del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione (Regolamento GBER) ovvero, per le imprese che non soddisfino le condizioni di cui al predetto articolo 22 del Regolamento GBER, ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione (Regolamento «de minimis») e assumono la forma del contributo a fondo perduto e del finanziamento agevolato, anche in combinazione tra loro.

Il finanziamento per l’imprenditoria femminile, della durata massima di 8 anni, è a tasso zero e non è assistito da forme di garanzia.

La forma e la misura delle agevolazioni per le imprese femminili sono articolate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili previste nei programmi di investimento. In particolare:

  • per gli incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la sola forma del contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a:
    • 80% delle spese ammissibili e comunque fino a euro 50.000,00, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili non superiori a euro 100.000,00;
    • 50% delle spese ammissibili, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili superiori a euro 100.000,00 e fino a euro 250.000,00;
  • per gli incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la forma sia del contributo a fondo perduto sia del finanziamento agevolato e sono articolate come di seguito indicato:
    • per le imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato;
    • per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse come al punto precedente in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.

Sono ammesse, inoltre, le lavoratrici autonome con partita IVA, aperta da meno di dodici mesi alla data di invio dell’istanza di sussidio.

Costituiscono spese ammissibili alle predette agevolazioni le spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante, alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale.

In aggiunta a tali agevolazioni, per le imprese beneficiarie sono previsti servizi di assistenza tecnico-gestionale, fino all’importo massimo di 5.000,00 euro per impresa fruibile in parte attraverso servizi erogati dal Soggetto gestore, in parte in forma di voucher per l’acquisto di servizi specialistici presso terzi.