Ripartono i contributi a fondo perduto per la valorizzazione della proprietà intellettuale

Contenuti

A partire dal 27 settembre 2022 le PMI potranno nuovamente presentare domanda per le misure Marchi+, Brevetti + e Disegni+.

I bandi prevedono contributi in favore della brevettabilità delle innovazioni tecnologiche, la valorizzazione di idee e progetti e della proprietà intellettuale.

In particolare, le piccole e medie imprese potranno presentare le domande nei termini del seguente calendario:

  • dal 27 settembre per il bando Brevetti+, che dispone di 30 milioni di euro (inclusi 10 milioni di risorse PNRR);

  • dall’11 ottobre per Disegni+, che dispone di 14 milioni di euro;

  • dal 25 ottobre per Marchi+, che dispone di 2 milioni di euro.

Vediamo nel dettaglio cosa prevedono le singole misure.

CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER I MARCHI+

Il bando intende supportare le imprese di micro, piccola e media dimensione nella tutela dei marchi all’estero, attraverso le seguenti Misure agevolative:

– Misura A – Agevolazioni per favorire la registrazione di marchi dell’Unione europea presso EUIPO (Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà Intellettuale) attraverso l’acquisto di servizi specialistici;

– Misura B – Agevolazioni per favorire la registrazione di marchi internazionali presso OMPI (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale) attraverso l’acquisto di servizi specialistici.

Per la Misura A, le agevolazioni sono concesse nella misura del 50% delle spese ammissibili sostenute per le tasse di deposito e dell’80% delle spese ammissibili sostenute per l’acquisizione dei servizi specialistici – e entro l’importo massimo complessivo per marchio di € 6.000,00.

Per la Misura B, le agevolazioni sono concesse nella misura del 90% delle spese ammissibili sostenute per l’acquisizione dei servizi specialistici – entro l’importo massimo complessivo per marchio di € 9.000,00.

Ciascuna impresa può presentare più richieste di agevolazione, sia per la Misura A sia per la Misura B, fino al raggiungimento del valore complessivo di € 25.000,00.

Per approfondire la misura clicca qui: https://www.contributieuropa.com/v3/store/dettagliobando.asp?id=13945&affid=0

CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER I BREVETTI+

Il contributo è finalizzato all’acquisto di servizi specialistici correlati e strettamente connessi funzionali alla valorizzazione economica del brevetto e funzionali alla sua introduzione nel processo produttivo ed organizzativo dell’impresa proponente, al fine di accrescere la capacità competitiva della stessa.

Sono ammissibili i costi di:

A) Progettazione, ingegnerizzazione e industrializzazione (incluso Proof of Concept)

B) Organizzazione e sviluppo

C) Trasferimento tecnologico

È prevista la concessione di un’agevolazione a fondo perduto, del valore massimo di € 140.000. Tale agevolazione non può essere superiore all’80% dei costi ammissibili.

Per approfondire la misura clicca qui:

https://www.contributieuropa.com/v3/store/dettagliobando.asp?id=13943&affid=0

CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER I DISEGNI +

Il bando ha l’obiettivo di supportare le imprese di micro, piccola e media dimensione nella realizzazione di un progetto finalizzato alla valorizzazione di un disegno/modello.

Sono ammissibili le spese sostenute per l’acquisizione dei seguenti servizi:

a. ricerca sull’utilizzo di materiali innovativi (inclusi materiali che derivano da riutilizzo, materiali riciclati e simili);

b. realizzazione di prototipi;

c. realizzazione di stampi;

d. consulenza tecnica per la catena produttiva finalizzata alla messa in produzione del prodotto/disegno;

e. consulenza tecnica per certificazioni di prodotto o di sostenibilità ambientale;

f. consulenza specializzata nell’approccio al mercato (es. business plan, piano di marketing, analisi del mercato, progettazione layout grafici e testi per materiale di comunicazione offline e online) e per la valutazione tecnico-economica del disegno/modello;

g. consulenza legale per la tutela da azioni di contraffazione (azioni legali relative a casi concreti).

Le agevolazioni sono concesse fino all’80% delle spese ammissibili entro l’importo massimo di euro 60.000,00

Per approfondire la misura clicca qui:

https://www.contributieuropa.com/v3/store/dettagliobando.asp?id=13944&affid=0

Quali agevolazioni per le aree di crisi industriale complessa?

Contenuti

CHE COSA SONO LE AREE DI CRISI INDUSTRIALE COMPLESSA?

Aree di crisi industriale complessa” è una definizione che indica specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale i cui effetti assumono rilevanza a livello nazionale in termini di impatto sulla politica industriale. La complessità deriva dai seguenti fattori:
• crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull’indotto
• grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione sul territorio.
Tali situazioni non sono risolvibili con fondi e strumenti regionali, ma necessitano di un intervento più strutturato.

Pertanto il Ministero dello Sviluppo economico attua una serie di politiche e programmi per la reindustrializzazione e riconversione delle aree e dei settori colpiti dalla crisi mediante la stipula di appositi Accordi di Programma di adozione dei PRRI – Progetti di Riconversione e Riqualificazione Industriale, elaborati da Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia.

I PRRI promuovono, anche mediante cofinanziamento regionale e con l’utilizzo di tutti i regimi d’aiuto disponibili per cui ricorrano i presupposti, investimenti produttivi anche a carattere innovativo, la riqualificazione delle aree interessate, la formazione del capitale umano, la riconversione di aree industriali dismesse, il recupero ambientale e l’efficientamento energetico dei siti e la realizzazione di infrastrutture strettamente funzionali agli interventi.

QUALI SONO LE AREE DI CRISI INDUSTRIALE COMPLESSA

Le aree di crisi industriale complessa sono presenti in diverse Regioni italiane e riguardano territori specifici, come di seguito elencato.
Abruzzo
• Val Vibrata – Valle del Tronto – Piceno
Campania
• Poli industriali di Acerra-Marcianise-Airola, Torre Annunziata-Castellammare e Battipaglia-Solofra
Friuli Venezia Giulia
• Trieste
Lazio
• Rieti
• Frosinone
Liguria
• Savona
Marche
• Val Vibrata – Valle del Tronto – Piceno
• Distretto Fermano Maceratese
• Aree di crisi Gruppo A. Merloni
Molise
• Venafro, Bojano e Campochiaro
Piemonte
• Torino
Puglia
• Taranto
Sardegna
• Porto Torres
• Portovesme
Sicilia
• Termini Imerese
• Gela
Toscana
• Piombino
• Livorno
Umbria
• Terni – Narni
Veneto
• Venezia

LE AGEVOLAZIONI DEDICATE ALLE AREE DI CRISI INDUSTRIALI COMPLESSE

Il regime di aiuto dedicato al rilancio delle aree di crisi industriale è rappresentato dalla Legge 181/1989.
Gli interventi previsti sono finalizzati al rilancio delle attività industriali, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al sostegno dei programmi di investimento e allo sviluppo imprenditoriale delle aree colpite da crisi industriale e di settore.
Le agevolazioni previste sono rivolte alle imprese costituite in forma di società di capitali, le società cooperative e le società consortili, sono altresì ammesse le reti di imprese mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete.
Sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative che:
• prevedano la realizzazione di programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione di processo e l’innovazione dell’organizzazione, progetti per la formazione del personale e, nel caso di programmi di investimento con spese ammissibili di importo superiore a 5 milioni di euro, progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, con spese complessive ammissibili non inferiori a 1 milione di euro; nel caso di programma d’investimento presentato nella forma del contratto di rete, i singoli programmi d’investimento delle imprese partecipanti alla rete devono prevedere spese ammissibili complessive non inferiori a 400.000,00 euro;
• comportino un incremento degli addetti dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento.

GLI AIUTI PER LE AREE DI CRISI INDUSTRIALI COMPLESSE

Le agevolazioni sono concesse, anche in combinazione tra loro, nella forma del contributo a fondo perduto e del finanziamento agevolato.
Attualmente sono aperti gli sportelli per la presentazione delle domande di contributo relative alle seguenti aree di crisi industriale:
Aiuti per l’area di crisi industriale complessa del Polo produttivo dell’area costiera livornese – per approfondire https://www.contributieuropa.com/v3/store/dettagliobando.asp?id=13416&affid=0 
Aiuti per l’area di crisi industriale del gruppo Antonio Merloni – per approfondire https://www.contributieuropa.com/v3/store/dettagliobando.asp?id=13416&affid=0
Aiuti per l’area di crisi industriale complessa di Venezia – per approfondire https://www.contributieuropa.com/v3/store/dettagliobando.asp?id=13416&affid=0
Aiuti per l’area di crisi industriale complessa di Torino – per approfondire https://www.contributieuropa.com/v3/store/dettagliobando.asp?id=13847&affid=0

Come calcolare le dimensioni aziendali per partecipare a un bando

Contenuti

La dimensione aziendale è uno dei requisiti fondamentali per poter valutare se un’impresa possa rientrare tra i soggetti ammissibili a presentare la domanda per un bando.
Pertanto, conoscere la categoria dimensionale alla quale appartiene la propria attività, è di fondamentale importanza per evitare di richiedere agevolazioni per le quali non si ha diritto, vedendosi così negato l’ottenimento del contributo.
Quali sono le categorie di dimensioni aziendali per i bandi

Come stabilito dall’Unione Europea, si possono individuare 4 categorie di imprese:
• Micro Impresa
• Piccola Impresa
• Media Impresa
• Grande Impresa

Ma quali sono i parametri che determinano la dimensione aziendale, utilizzati anche ai fini della concessione di fondi ed agevolazioni pubbliche?
Scopriamo di seguito le definizioni….

LE CATEGORIE DIMENSIONALI PER LA PARTECIPAZIONE A UN BANDO

Cos’è una micro impresa?

Si definisce Micro impresa l’impresa che:
• Ha meno di 10 dipendenti;
• Il fatturato annuo, oppure il totale di bilancio annuo, è inferiore a 2 milioni di euro.

Cos’è una piccola impresa?

• Ha meno di 50 dipendenti;
• Il fatturato annuo, oppure il totale di bilancio annuo, è compreso tra 2 e 10 milioni di euro.

Cos’è una media impresa?

• Ha meno di 250 dipendenti;
• Il fatturato annuo è compreso tra 10 e 50 milioni di euro oppure il totale di bilancio non superiore a 43 milioni di euro.

Cos’è una grande impresa?

• Ha più di 250 dipendenti;
• Il fatturato annuo è superiore a 50 milioni di euro oppure il totale di bilancio superiore a 43 milioni di euro.

TABELLA RIEPILOGATIVA

 Micro ImpresaPiccola impresaMedia impresaGrande impresa
DipendentiMeno di 10meno di 50

meno di 250
Più di 250
Fatturatonon superiore a € 2 milioninon superiore a € 10 milioninon superiore a € 50 milionisuperiore a € 50 milioni
oppureoppureoppureoppure
Totale di bilancionon superiore a € 2 milioninon superiore a € 10 milioninon superiore a € 43 milionisuperiore a € 43 milioni

N.B. Per ogni categoria d’impresa i due requisiti, dimensionale e finanziario, devono essere rispettati contemporaneamente. Pertanto, è sufficiente che uno dei due parametri superi il limite indicato in tabella, affinché l’impresa si collochi nella categoria dimensionale superiore.

UNITÀ LAVORATIVE ANNUE (ULA)

Nel paragrafo precedente abbiamo indicato, come parametro per la definizione della dimensione aziendale, il numero di dipendenti. Per essere più precisi, non bisognerebbe parlare di dipendenti, bensì di Unità lavorative annue (ULA) effettivamente impiegate.

Cosa si intende per effettivamente impiegate?
Vuol dire tener conto delle ore di lavoro svolte dal dipendente, differenziando dunque tra full time, part-time, lavoratori impiegati per tutto l’anno oppure solo per una parte di esso.
Facciamo un esempio pratico:
• Un dipendente che ha lavorato per un anno intero full-time (es. 8 ore al giorno), nel conteggio delle ULA sarà conteggiato per intero e dunque =1
• Un dipendente che ha lavorato per un anno intero part-time (es. 4 ore al giorno), nel conteggio delle ULA sarà conteggiato per la metà e dunque =0,5
• Un dipendente che ha lavorato per metà anno part-time (es. 4 ore) sarà conteggiato per un quarto e dunque =0,25

NB: gli apprendisti con contratto di apprendistato non vengono contabilizzati, così come gli studenti con contratto di formazione.

IMPRESE ASSOCIATE E IMPRESE COLLEGATE

Un ulteriore elemento da tenere a mente nel calcolo corretto delle dimensioni aziendali per partecipare ai bandi, è legato al fatto se l’impresa oggetto del calcolo sia un’impresa autonoma, un’impresa associata oppure un’impresa collegata.
Andiamo a vedere nel dettaglio le differenze ai fini del calcolo della dimensione aziendale:
• Per IMPRESA AUTONOMA si intende l’impresa completamente indipendente, oppure l’impresa che detiene partecipazioni in un’altra impresa inferiori al 25%, oppure che è partecipata da un’altra impresa in misura inferiore al 25%.

Per l’impresa Autonoma, i dati da prendere in considerazione ai fini del calcolo dimensionale sono esclusivamente quelli dell’impresa stessa.

• Per IMPRESA ASSOCIATA si intende l’impresa che detiene almeno il 25% (e meno del 50%) del capitale o dei diritti di voto di un’altra impresa, oppure è partecipata da un’altra impresa per almeno il 25% (e meno del 50%).

Per l’impresa Associata, i dati da prendere in considerazione ai fini del calcolo dimensionale sono quelli dell’impresa oggetto del calcolo + i dati delle imprese ad essa associate in proporzione alla percentuale di partecipazione al capitale o alla percentuale dei diritti di voto detenuti.

Esempio: se la mia impresa è associata con un’altra impresa perché detiene il 30% delle partecipazioni, per il calcolo dimensionale dovrò tenere conto del 100% dei dati della mia impresa + il 30% dei dati dell’impresa associata.

• Per IMPRESA COLLEGATA si intende l’impresa che detiene la maggioranza dei diritti di voto dei soci o azionisti di un’altra impresa.
Per l’impresa Collegata, i dati da prendere in considerazione per la dimensione aziendale sono quelli dell’impresa oggetto del calcolo più il 100% dei dati delle imprese ad essa collegata.

#RiParto: Le misure a sostegno della genitorialità e del lavoro

Contenuti

1)PNRR e WELFARE: la Misura #RiParto

L’Italia è ancora oggi fanalino di coda nel panorama europeo e internazionale in materia di politiche di welfare aziendale.
Tra gli effetti generati dalla crisi pandemica, c’è stato anche quello di suscitare una forte reazione da parte dei lavoratori, i quali si sono resi conto del valore del welfare inteso non solamente come livello di retribuzione, ma anche come benessere organizzativo che incide sulla loro qualità di vita sia personale che familiare.
In risposta a questa necessità, gli approcci di molte aziende in materia di welfare si stanno indirizzando verso politiche volte all’erogazione di una serie di servizi finalizzati a migliorare la conciliazione tra vita privata e lavoro.
Inoltre, una parte dei fondi del PNRR sono stanziati per supportare le aziende in questo processo di miglioramento, sia con misure agevolative specifiche, sia con premialità rivolte agli operatori economici che abbiano adottato provvedimenti destinati a generare un effettivo impatto sociale nelle loro organizzazioni.

2) La Misura #RiParto

Un esempio concreto è rappresentato dalla misura #RiParto, pubblicata dal Ministero per le Politiche della famiglia e finalizzata a promuovere e sostenere la genitorialità e favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro femminile, in linea con gli obiettivi di sostegno alle nascite e di contrasto alla denatalità.

2.1) In che cosa consiste la misura #RiParto

“#RiParto – Percorsi di welfare aziendale” ha lo scopo di agevolare il rientro al lavoro delle madri, favorire la natalità e il work-life balance” è una misura volta a promuovere la realizzazione di progetti di welfare aziendale, con il fine di sostenere il rientro al lavoro delle lavoratrici madri e di favorire l’armonizzazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia.

2.2) Chi può presentare domanda per #RiParto

Possono chiedere di usufruire delle misure di #RiParto le imprese aventi sede legale o unità operative sul territorio italiano.

2.3) Quali sono gli interventi ammissibili di #RiParto

Le proposte progettuali devono prevedere azioni incluse nelle seguenti aree di intervento:
a) supporto all’assunzione del nuovo ruolo genitoriale in un’ottica di armonizzazione della vita privata e lavorativa, e comprese iniziative di sostegno psicologico e fisico;
b) incentivi economici finalizzati al rientro al lavoro dopo il parto/adozione;
c) formazione e aggiornamento per l’accompagnamento al rientro al lavoro dopo il parto/adozione.

2.4) Qual è la tipologia e l’ammontare del contributo di #RiParto

• La richiesta di finanziamento per ciascuna iniziativa progettuale deve essere compresa: a. tra un minimo di euro 15.000,00 (quindicimila euro) e un massimo di euro 50.000,00 (cinquantamila euro) per le microimprese;
• b. tra un minimo di euro 30.000,00 (trentamila euro) e un massimo di euro 100.000,00 (centomila euro) per le piccole imprese;
• c. tra un minimo di euro 80.000,00 (ottantamila euro) e un massimo di euro 250.000,00 (duecentocinquantamila euro) per le medie imprese;
• d. tra un minimo di euro 200.000 e un massimo di euro 1.000.000 per le grandi imprese.

2.5) Quando presentare le domande per richiedere i finanziamenti di #RiParto
Le domande devono essere presentate entro il 5 settembre 2022.

Per approfondire la misura: https://www.contributieuropa.com/v3/store/dettagliobando.asp?id=13638&affid=0